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La tessitura è la prima attività complessa (cum-plectere, intrecciare insieme) attraverso la quale l'uomo interagendo con l’ambiente e le sue risorse si è evoluto, conferendo dignità al proprio aspetto e alla propria vita di relazioni. Più di 12.000 anni fa, intrecciava fibre per fame cesti, giacigli, zattere e capanne e poi abiti vestendo di intrecci vegetali.

Da allora l’uomo ha modificato e perfezionato tecniche, strumenti e attrezzature ma, l'uso e la vocazione comunicativa del tessuto è rimasta sempre la stessa: mostrare lo status sociale e l'espressione artistica.


I primi telai che abbiamo delle rappresentazioni, apparvero nel neolitico, erano costruzioni molto semplici, poco più di un intelaiatura rettangolare costruita con rami o pali di legno messa in posizione verticale.

Incisione in Valcamonica

Ordire è la preparazione dei fili longitudinali attraverso i quali passerà la trama trasversale: operazione questa che richiede una disposizione accurata, ordinata e corretta dei fili da predisporre sul telaio, la quale pregiudicherà l'esecuzione tessile.

La parola “ordito” che deriva dal latino, non a caso significa ideazione, preparazione accurata, qualcosa di più del semplice cominciare.

Il tessuto nasce dall'incontro di due elementi: ordito e trama. Diversa è la maglia o la rete, dove un unico filo si intreccia su sé stesso.
Il telaio è certamente la macchina più complessa che sia
apparsa nell'antichità. Per intrecciare molti fili sottili occorre almeno un telaio a tensione...
Diverse modalità di tensione hanno dato origine a diversi telai: orizzontali, verticali, a pesi... In seguito l'uso di asticciole o bacchette apripasso e l'introduzione di un licciolo, apparso già nel 1000 a.C., porta decisamente verso una vera e propria tecnica di tessitura.


Ad esempio alcune caratteristiche dei telai andini, in particolare l'uso di “aste d’invergatura”, per creare disegni, si riscontrano in tutto il mondo: Scandinavia, Cina, Thailandia, dove questa tecnica sopravvive ancora oggi.




Il telaio orizzontale probabilmente è il telaio più antico, abbiamo testimonianze del suo uso presso gli Egizi nel periodo Predinastico



Vaso di origine greca, 560 a.C.



Vaso della tomba 27 della necropoli di Sopron-Varhely in Ungheria VII sec a.C. (Naturhistorisches Musem Wien) e particolare.

Tintinnabulo in lamina bronzea ritrovato nel 1875 nella tomba n.5 ("tomba degli ori") della necropoli villanoviana dell'Arsenale Militare di Bologna (seconda metà VII secolo a.C.).

Il tintinnabulo bronzeo dalla necropoli dell’Arsenale Militare di Bologna pertinente al corredo femminile di una tomba del 625-600 a.C. presenta scene figurate che riproducono le diverse fasi di lavorazione delle fibre tessili, in particolare della lana. Dopo essere satata cardata, cioè pulita e pettinata tramite la pianta del cardo, essa veniva attorcigliata in fili grezzi e poi filata con il fuso (in legno, osso o bronzo); il filo così ottenuto ,avvolto sui rocchetti, era quindi utilizzato per la tessitura, eseguita per lo più mediante telai verticali, nei quali i fili erano tenuti in tensione, a gruppi, dagli appositi pesi.


Il telaio verticale era rigido e poneva dei limiti alla dimensione dei tessuti. Se si dovevano ottenere pezze di lunghezza superiore all'altezza delle tessitrici era inevitabile che si sviluppassero piani di lavoro rialzati



Trono ligneo (Età del ferro, tomba 89 della necropoli di Verucchio, entroterra riminese).

In trono contiene l'immagine di persone al centro della scena intente a lavorare al telaio e ai lati altre che si adoperano a creare dei disegni lungo il tessuto sembra con le tavolette.



Per tessere è necessario un telaio. Una struttura molto semplice in legno: due bastoni verticali ed un terzo in alto orizzontale . Da quest’ultimo pendevano fasci di fili che formavano l’ordito e che rimanevano tesi grazie a dei pesi soprattutto in terracotta: i pesi da telaio.

La tensione dei fili di ordito era ottenuta tramite pesi, in argilla o pietra, che si ritrovano numerosissimi negli scavi archeologici. L'immagine di questo tipo di telaio è rappresentata sui vasi Greci, spesso abbinata all'immagine di "Penelope".

Per Omero, la pratica della tessitura e le competenze ad essa inerenti rientrano tra le caratteristiche più illustri di una donna di nobili origini.La filatura e la tessitura sono prerogative delle matrone anche nella società principesca dell’Italia antica. Lo stesso Plinio parlando della Roma dei primi re ricorda Tanaquilla, moglie etrusca di Tarquinio Prisco, intenta a tessere la toga regale usata da Servio Tullio.

In molte tombe etrusche dell’Orientalizzante sono presenti, come pertinente al corredo funerario femminile, non solo ricche oreficerie ma anche la conocchia ed il fuso in bronzo, ambra e paste vitree.


La forma più comune dei pesi da telaio è quella tronco-piramidale, ma è documentata anche quella a disco lenticolare . Alcuni pesi recano dei segni o delle lettere impresse sulla base minore, per essere visibile dall’alto durante la tessitura. Tali segni indicavano l’ordine secondo il quale dovevano essere messi in opera, precauzione utile nel caso di tessuti colorati sul tipo dei plaids. Esemplari di questo genere sono stati rinvenuti nell’area sacra del tempio etrusco al Cassero, in questo caso da interpretarsi sia come strumenti di lavoro delle vergini tessitrici dei panni usati nel santuario, sia come dono votivo di ambito femminile.


Reperti archeologici relativi all'antica arte della filatura della lana presso gli Etruschi. Da sinistra abbiamo tre rocchetti e pesi da telaio rinvenuti in un abitato arcaico nei pressi di Grosseto del VI secolo a.C.; sotto un fuso di bronzo usato per avvolgere la lana cardata trovato in una necropoli nei pressi di Bologna dell'VIII secolo a.C..



Verticale è anche il telaio in uso presso i Celti , costituito da quattro tronchi e l'ordito è mantenuto, anche in questo caso, in tensione da pesi.

I popoli antichi oltre al telaio con pesi usavano telai orizzontali, a terra, dove la tensione dei fili d'ordito veniva ottenuta con il tiraggio tra il subbio anteriore e quello posteriore.

Questa tipo di telaio, solamente un po' più raffinata, continuò ad essere utilizzata per millenni, dagli Egizi e dai Romani.

Era possibile ottenere diverse varietà di disegni, aggiungendo più bacchette superiori o inferiori per sollevare o abbassare un certo numero di fili, (licci) facendo emergere l'ordito o la trama.

Telaio 1 liccio

Telaio 3liccio



Nel medioevo il telaio verticale continua ad essere utilizzato per il confezionamento degli arazzi.

La costruzione dei telai diviene sempre più accurata, fino a permettere nel rinascimento la pruduzione di manufatti complessi e raffinati.

La tessitura diviene un'arte, grazie anche all'arrivo della seta dalla Cina, fiorisce la produzione di tessuti pregiati come raso, broccato, damasco, velluto.


Telaio orizzontale


Nel 1790 Joseph-Marie Jacquard, francese, inventa il telaio jacquard dove una scheda perforata comanda il movimento dei licci permettendo l'esecuzione di disegni molto complessi con il lavoro di un solo tessitore.

Nel
XIX secolo la produzione tessile si meccanicizza e razionalizza, il telaio esce da un ambito artigianale e domestico per diventare uno degli artefici della rivoluzione industriale




Illustrazione tratta dal libro del XIV secolo,che riproduce una donna mentre tesse una stoffa su un telaio a pedale


Telaio francese XVIII sec

Telaio giapponese XIX



Clicca sull'immagine, per vedere i frammenti superstiti di Hallstatt, miniere di sale, Età del Ferro; molteplici strutture e modelli; © Museo di Storia Naturale di Vienna.
Purtroppo sono troppo piccole per ricostruire completamente con certezza gli indumenti.





La nostra didattica
sperimentazioni, con le nostre riproduzioni

Telaio verticale semplice, senza pesi e senza liccio

Particolare dell'ago, per passare il filo di trama

Telaio verticale a 1 liccio,
l'ordito è mantenuto in tensione da pesi.

Telaio verticale semplice, senza pesi e senza liccio.
La particolarità è che le cimose, sono state tessute
con il metodo delle tavolette, molto in uso sui tessuti dai
Celti, così da creare nella stoffa un bordo decorativo
già inserito nel tessuto stesso.






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